Cattivo Pagatore Tiburtina

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Di norma i debiti dovrebbero essere onorati,  per non finire  nella lista del Cattivo pagatore Tiburtina  ma cosa può succedere quando si omette un pagamento?

Solitamente le conseguenze sono soltanto civili e il creditore potrà rivalersi sul patrimonio del debitore, per ottenere quanto dovuto. in alcuni casi, tuttavia, i rischi del mancato pagamento di un debito potrebbero essere più elevati. questa condotta, infatti, a certe condizioni potrebbe integrare un reato. in questo articolo esamineremo quando il mancato pagamento di un debito può essere considerato un reato, quali conseguenze ne possono derivare e quali sono i possibili rimedi. quando il mancato pagamento dei debiti è reato non pagare un debito, precedentemente contratto, può portare conseguenze molto più gravi di quanto non si immagini. non solo si rischia di subire il pignoramento dei propri beni ma, in alcuni casi, si può essere ritenuti responsabili della commissione di un reato e si può di conseguenza essere sottoposti a procedimento penale.

può venire infatti contestato il reato di “insolvenza fraudolenta”, previsto dall’art. 641 del nostro codice penale, che punisce “chiunque, dissimulando il proprio stato d’insolvenza, contrae un’obbligazione col proposito di non adempierla, qualora l’obbligazione non sia effettivamente adempiuta”. si viene accusati di avere commesso questo reato quando si è contratta un’obbligazione in un momento in cui non si era in grado di adempierla, nascondendo dunque tale informazione al proprio creditore o facendo credere a quest’ultimo di essere in grado di adempiere l’obbligazione, pur non essendo vero. questo stato di incapacità di onorare il debito deve sussistere al momento in cui questo viene contratto e nel successivo momento in cui il debitore è chiamato a corrispondere quanto da lui dovuto.

ad esempio, se un soggetto stipula un contratto di finanziamento che prevede il pagamento della prima rata dopo un mese, potrà essergli attribuito il reato di insolvenza fraudolenta qualora venga dimostrato che questo non era in grado di pagare quanto dovuto né al momento della stipulazione del contratto né al momento in cui avrebbe dovuto cominciare a pagare. in questo caso il debitore verrebbe chiamato a rispondere del reato, sia nel caso in cui abbia taciuto sulle sue reali condizioni economiche, sia qualora questo abbia fatto credere all’ente erogatore del finanziamento di essere in grado di restituire quanto concesso. tuttavia, affinché possa essere contestato il reato di cui all’art. 641 c.p. è strettamente necessario che chi agisce sia consapevole di non essere in grado di adempiere l’obbligazione contrattuale  e che, dunque, abbia ben chiare le proprie condizioni economiche.

ad esempio, qualora un imprenditore contraesse un’obbligazione con un fornitore convinto di ricevere nel medesimo periodo alcuni pagamenti da parte di propri clienti e, quindi, di essere in grado di onorare questo debito, non potrebbe successivamente essergli attribuito il reato di insolvenza fraudolenta qualora, a causa dell’inadempimento dei propri clienti non potesse successivamente fare fronte a quanto da lui dovuto. che cosa si rischia?  qualora si commetta il reato di insolvenza fraudolenta si rischia la reclusione fino a due anni o una multa fino ad € 516,00.

si tratta di sanzioni che, in ragione dell’istituto della sospensione condizionale della pena, potrebbero non essere eseguite. dunque, in genere, in caso di condanna per “insolvenza fraudolenta” non si rischia concretamente il carcere. tuttavia, bisogna sempre tenere presente che ciò non vale per chi abbia già ricevuto precedenti condanne. inoltre, se si commette il reato di insolvenza fraudolenta, oltre alle sanzioni penali si rischia di essere condannati al risarcimento dei danni subiti da parte del creditore.

Tel: 0645548090

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